Cross, azzurre ai Mondiali: “Daremo il massimo”

26 Marzo 2019

Ad Aarhus (Danimarca) sabato 30 marzo Nadia Battocletti e Angela Mattevi tra le under 20. L’oro europeo: “Ci penso da due anni”. La vicecampionessa italiana: “La delusione di Tilburg mi ha dato forza”

Due ragazze d’oro agli Europei, nate in Trentino e nel 2000. Sabato 30 marzo nei Campionati Mondiali di corsa campestre ad Aarhus, in Danimarca, saranno al via della gara under 20 Nadia Battocletti, che ha vinto il titolo continentale di categoria nel cross in dicembre, e Angela Mattevi, campionessa europea juniores della corsa in montagna. Molti punti in comune tra le giovani mezzofondiste, finite nell’ordine alla recente rassegna tricolore di Venaria Reale con nove secondi di distacco. Per l’atleta delle Fiamme Azzurre, cresciuta in Val di Non, sarà la seconda esperienza sui 6 chilometri della manifestazione iridata, in cui due anni fa con il 34esimo posto era stata la migliore del vecchio continente a Kampala, in Uganda. Stavolta si presenta dopo il successo di Tilburg dove è diventata la prima donna italiana a conquistare un Europeo di cross. Anche la portacolori dell’Atletica Valle di Cembra nella scorsa estate è riuscita a sfatare un tabù, a Skopje, in una categoria della corsa sui sentieri che ancora non aveva visto l’Italia al vertice. La prova femminile under 20 scatterà alle ore 11.35 di sabato per aprire la serie delle quattro sfide individuali in un programma che inizierà alle 11.00 con la staffetta mista. Da vent’anni l’Africa monopolizza il podio nella gara juniores femminile. Per trovare una medaglia, al di fuori di Kenya ed Etiopia, occorre risalire al bronzo della giapponese Yoshiko Fujinaga nel 1999, mentre il piazzamento più in alto di un’azzurrina è la ventunesima posizione di Federica Bevilacqua nel 2010.

DIRETTA STREAMING - I Campionati Mondiali di cross saranno trasmessi in diretta video streaming su RaiSport web sabato 30 marzo dalle ore 10.50 alle 15.30.

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BATTOCLETTI: “AMO IL CROSS, È UN OBIETTIVO” - “La corsa campestre è la mia specialità preferita. Ho gareggiato dappertutto, su pista, strada e in montagna - racconta Nadia Battocletti - ma il cross è l’unione di tutte le discipline, il punto d’incontro tra i mezzofondisti. Ho studiato il percorso di Aarhus nei video, mi sembra difficile con una salita lunga e ripida, da ripetere per tre giri. Penso a questa gara da due anni. In un Mondiale la concorrenza, soprattutto africana, è fortissima quindi non punto a una medaglia e non sarò io a impostare il ritmo. Sicuramente farò del mio meglio, come sempre e a maggior ragione. Non posso fare previsioni sul risultato, anche perché molte avversarie sono tutte da scoprire, ma parto con consapevolezza. Saranno utili le esperienze che ho fatto, ad esempio la scorsa edizione che è stata sofferta per ognuna delle partecipanti, tra caldo e umidità. Non c’erano tutte le nazioni europee e il mio piazzamento va interpretato alla luce di questo, ma è stata una trasferta magnifica. Anche lì e poi ai Mondiali U20 di Tampere, ottava nei 3000 metri in pista, ho imparato che vince chi sbaglia di meno”.

“CONTENTA DELLA MIA STAGIONE” - Per la prima volta quest’anno la 18enne Battocletti ha corso al coperto, conquistando il tricolore juniores dei 1500 in sala ad Ancona per poi timbrare il record italiano under 20 nei 3000 con il secondo posto agli Assoluti in 9:18.33, dopo aver chiuso sesta sui prati del Campaccio e quarta alla Cinque Mulini. “Sono felice di come è andata finora la stagione. Le indoor mi hanno aiutato a tenermi in gara, sempre in funzione del cross che nei mesi invernali è una preparazione all’attività outdoor e viceversa. In estate ho l’obiettivo degli Europei under 20 su pista, ma per ora non ho deciso quale sarà la mia distanza. Negli allenamenti, seguendo i programmi di papà Giuliano e in collaborazione con Pierino Endrizzi nei lavori in pista a Cles, corro spesso nei dintorni di un campo da golf per abituarmi ai cambi di ritmo. Alla Festa del Cross di Venaria Reale il percorso era impegnativo e non avevo finalizzato la gara, senza contare che venivo da tre giornate intense a scuola, per le simulazioni in vista dei prossimi esami di maturità. Adesso mi ritroverò volentieri in azzurro con Angela Mattevi, come nell’incontro su strada di Oderzo e agli Europei di Tilburg. Ci conosciamo ormai da diversi anni, dai tempi dei raduni regionali nella categoria cadette. Vivo a Cavareno, un tranquillo paese di mille abitanti, e dopo la maturità scientifica al liceo Russell di Cles ho in mente di studiare ingegneria edile e architettura a Trento”.

MATTEVI: “UNA SORPRESA, STO CRESCENDO” - “Non avrei mai pensato di essere convocata per questi Mondiali - le parole di Angela Mattevi - almeno prima dei campionati italiani. Quando mi hanno dato la notizia ero super contenta ed emozionata. Mi ero preparata molto per la gara tricolore, ma non credevo che sarebbe andata così bene, in seconda posizione e piuttosto vicina a Nadia. All’inizio mi ero detta di provare a stare nelle prime cinque, poi ho visto che ero insieme alle altre e ho provato a spingere finché potevo”. Agli Europei di campestre la 18enne di Segonzano, allenata da Ivano Pellegrini, era stata sesta e ultima delle italiane, 75esima. “A darmi la forza è stata quella delusione. Dopo una partenza molto veloce mi sono trovata subito dietro e ho perso la concentrazione, anche se le gambe andavano. Mi è servito per cercare di non ripetere lo stesso errore. E in gennaio al Cross della Vallagarina, con il terzo posto assoluto, era già arrivato un buon riscontro. Spero in un buon piazzamento, stavolta cercherò di recuperare il più possibile durante la gara. Si corre per sei chilometri, invece che quattro come a Tilburg, e va bene così perché preferisco distanze più lunghe. Il tracciato di Aarhus è molto nervoso, con diverse curve, e mi ispira la parte di salita sul tetto del museo. Potrei sfruttare le mie caratteristiche in quel punto. Per me Nadia Battocletti è sempre stata un punto di riferimento, ascolto volentieri i suoi consigli prima delle gare. Tra l’altro siamo nate anche nello stesso giorno, il 12, con otto mesi esatti di differenza: lei ad aprile, io a dicembre. Nella stagione estiva vorrei soprattutto migliorare su pista, senza comunque abbandonare la corsa in montagna in cui c’è un gruppo stupendo”.

Luca Cassai

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